BIOGRAFIA

Roberto Montanari

Roberto Montanari

Ravenna 19 luglio 1937 – Vicenza 10 agosto 2017, noto come “El Pintor de los Toros”, è stato uno dei pittori italiani più rappresentativi del XX e XXI secolo. Ha frequentato l’accademia delle Belle Arti nella sua città natale, poi a Madrid, dove si é trasferito negli anni Sessanta ed ha conosciuto il genio di Pablo Picasso e Salvador Dalì.
Accademico Benemerito dell’Accademia Universale Marconi di Roma, Accademico d’Italia con Medaglia d’oro dell’Accademia delle Arti, delle Lettere e delle Scienze, é stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.

Le sue opere sono incluse nel patrimonio culturale dell’Emilia Romagna, oltre che in vari musei come la Pinacoteca di Faenza, il Museo del Giorgione a Castelfranco Veneto e la Galleria di Arti Figurative Contemporanee in Vaticano.
Moltissime esposizioni personali (oltre 300) tra l’Italia e l’estero, molti riconoscimenti e prestigiosi inviti, sono il risultato raggiunto da una vita per la pittura.

Percorso artistico

VIRGILIO GUIDI

Montanari si formò all’Accademia di Belle Arti di Ravenna; all’inizio degli anni ’60 si recò a Parigi per studiare gli impressionisti francesi. Rimase tuttavia affascinato dai pittori spagnoli del XX secolo, in particolare da Picasso, Mirò e Dalì. Per questo motivo si trasferì successivamente a Madrid, per studiare alla Real Accademia delle Belle Arti di San Fernando. A Madrid conobbe il Maestro Salvador Dalì, del quale fu discepolo, amico e ammiratore per tutta la vita.

Terminati gli studi nella capitale spagnola rientrò in Italia nella sua città natale, Ravenna, dove frequentò il movimento artistico della città, per trasfersi poi a Vicenza per aprire una galleria/studio personale che divenne presto importante salotto culturale della città.
Per questo, la città del Palladio, lo insignì nel 1993 dell’omonimo “Premio Città del Palladio”.

La vicinanza con la città di Venezia favorì Roberto Montanari nella conoscenza con il pittore Virgilio Guidi, con il quale ebbe una grande amicizia intellettuale. Guidi arrivò a definire Roberto Montanari “il pittore dei tori e della luce”, fuori dalle categorie esistenti, ma dentro alla grande superficie delle possibilità espressive”.
Negli anni ’80 entrò in contatto con pittori come Franco Gentilini, Domenico Purificato, Pietro Annigoni, Ernesto Treccani e Roberto Sebastiàn Matta.

Nella pittura di Montanari si possono individuare diversi periodi, sempre contraddistinti da un forte tratto personale e singolare, mai influenzato dalle sue frequentazioni pittoriche ed intellettuali e che a volte tende a sfociare nel metafisico:
Nel suo primo periodo, la pittura spagnola è quella che di più influisce nell’opera di Montanari, il quale, velocemente incontra il proprio cammino, elaborando il suo stile personale. Lui stesso prepara i suoi colori e utilizza per dipingere materiali distinti, in varie forme.

Al principio, negli anni sessanta, inizia disegnando con la tinta china per poi passare alla pittura ad olio e, più tardi, alla pittura acrilica. I soggetti che preferisce sono le “calle andaluse” con il sole allo zenit e completamente deserte; scene taurine in cui risaltano ad esempio i tori nel campo o sulla spiaggia; tori con cavalli, tori che corrono alzando una polvere fine caratteristica di quelle zone.

SALVADOR DALI'

Dal settimanale OGGI luglio 1976

Port Ligat (Spagna) dr. Fabrizio Scaglia dal Settimanale “Oggi” Luglio 1976
Noi per arrivare fino a lui siamo ricorsi all’unico tra i pittori italiani che sia ammesso nella corte del maestro: Roberto Montanari. Nato a Ravenna e abitante a Vicenza, Montanari è spagnolo di adozione. Ha frequentato l’Accademia di belle arti di Madrid, la stessa in cui, sessant’anni fa, si forgio il genio di Dalì. E spagnoli sono i soggetti di quasi tutti i suoi quadri. Niente di surreale, ma questo non ha impedito a Dalì di “adottare” il giovane artista romagnolo e di farne una specie di suo ambasciatore personale in terra italiana.

SEBASTIAN MATTA

MACEO CASEDEI

L’incontro con Maceo Casadei considerato tra i principali continuatori della tradizione figurativa ottocentesca in ambito romagnolo, permette al Maestro Roberto Montanari di approfondire speciali tecnici nelle sue scene paesaggistiche.

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